Di sicuro non ci si annoia sui mercati finanziari in questo primo scampolo di estate, periodo in cui si pensa più alle meritate vacanze ma che spesso ha visto movimenti interessanti anche approfittando degli scarsi volumi. In particolare il mese di agosto dove anche le riunioni dei banchieri centrali vanno in vacanza.

E’ inutile girarci in tondo. I governatori delle banche centrali sono ancora quelli che danno le carte determinando l’andamento dei listini. E cosi ci aspetta una settimana di fuoco per capire a che punto è arrivato il percorso di rialzo dei tassi e se si può iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel, all’interno di una spirale di incrementi consecutivi. Situazione che non si registrava da 40 anni e che al momento non sembrano avere rallentato l’economia in America. In Europa, con la Bce partita in ritardo rispetto alla controparte americana, la situazione è ben diversa con l’inflazione legata principalmente all’aumento stellare dei prodotti energetici su cui Madame Lagarde ha potuto fare poco per contrastarle.

Nel frattempo gli investitori guardano avanti positivamente, in particolare quelli americani in una fase di ottimismo che non si vedeva dal novembre 2021 secondo un sondaggio dell’AAII. La risoluzione della contesa sul tetto del debito pubblico e la fine della turbolenza sul settore bancario hanno contribuito a rafforzare la fiducia sui mercati con l’S&P500 che salendo di oltre il 20% dai suoi minimi è finalmente uscito dalla sua fase “orso”. Rimane sempre preminente la concentrazione all’interno del paniere con i famigerati 7/8 titoli big tech che contano per oltre un quarto della capitalizzazione dell’indice che hanno contribuito in maniera pesante al rialzo grazie in particolare al boom dell’interesse sull’intelligenza artificiale (AI)

Questi fenomeni di rialzi esagerati legate alla moda del momento non sono nuovi e sono stati visti anche in passato alimentati anche dagli investitori che davanti a movimenti cosi consistenti si buttano per paura di perdere l’occasione della vita (da qui il famoso acronimo FOMO fear of missing oppurtunity) e normalmente segnalano il punto di arrivo del mercato. Situazione gia viste sia con la bolla internet ad inizio 2000 in cui ne aveva subito le conseguenze anche Amazon sia recentemente con il rialzo forsennato del Bitcoin fino a 65000 dollari per poi vedere uno netto ridimensionamento.  L’intelligenza artificiale avrà un impatto sulle nostre vite, cosi come è stato per internet e forse lo sarà per le cryptovalute, ma la storia insegna che dall’iniziale primo momento di euforia il mercato si è sempre sgonfiato per andare a cercare basi più solide, fornendo quotazioni molto più basse ed interessanti per rientrare.

Mentre in America dilagava la febbre per la nuova tecnologia, in Europa i dati macroeconomici certificavano la presenza di una recessione dopo due trimestri negativi. Siamo in presenza di una recessione tecnica, in particolare per ciò che riguarda la Germania la locomotiva d’Europa ma che certificano più un rallentamento della produzione legata all’impennata dei costi energetici visti negli ultimi 12 mesi che non l’impatto delle politiche restrittive della Bce, ben determinata a proseguire nel suo percorso di rialzo dei tassi come sembra scontato nella riunione di giovedi. 

L’indice azionario Dax sui massimi assoluti, cosi come gran parte dei listini europei sui massimi, in presenza di recessione certifica l’attuale anomalia e mette in risalto la divergenza tra investitori che vedono gia il peggio alle e la politica restrittiva delle banche centrali alle prese con una inflazione che rimane ben lontana dal livello obbiettivo del 2% e che molto difficilmente ci tornerà vicina in tempi brevi

Il 2022 è stato il primo anno da oltre 30 anni in cui si è assistito ad un calo combinato sia del mercato obbligazionario che azionario, che normalmente si muovono in controtendenza uno rispetto all’altro nell’ambito di una diversificazione di portafoglio. Si presenta pertanto difficile vedere ancora un rialzo dei prezzi dei titoli obbligazionari legati ad un possibile futuro ribasso dei tassi accompagnato da un nuovo ulteriore aumento dei corsi azionari. Accompagnato anche da un netto calo delle quotazioni del prezzo del petrolio nonostante i tagli alla produzione dell’Opec che sembrano anticipare una recessione imminente. Le riunioni delle banche centrali questa settimana e nella prossima riunione di luglio dovranno fare chiarezza su chi è attualmente sulla parte sbagliata dell’investimento.

Di Filippo Ramigni

Filippo Ramigni è un analista e consulente finanziario con una ultra ventennale esperienza sui mercati conseguita principalmente tra Milano e Londra dove ha conseguito la specializzazione sull’analisi tecnica (CFTe). Rientrato in Italia, dal 2014 collabora con GiottoCellinoSim società di consulenza indipendente dove si occupa di analizzare i vari mercati finanziari al fine di individuare delle tendenze che possono poi essere utilizzate sia per la costruzione di portafogli che per attività di tipo speculativo. Dal 2000 è ospite fisso in qualità di esperto finanziario dei principali canali del settore (Bloomberg Tv Italia, Ilsole24oreTv, MilanoFinanza). Attualmente interviene con ottica settimanale sia sulle televisioni finanziarie tematiche come ClassCncb e LeFonti.Tv che su quelle generaliste come TgCom24 e Skytg24 a commentare i principali eventi finanziari Ha pubblicato anche analisi economiche per alcune riviste finanziarie tra cui Bloomberg investimenti. Le sue analisi sono spesso riportate sui siti finanziari italiani come Investing.com Trend-online.com, Etfworld e Yahoo finance oltre che su “CorriereEconomia” inserto economico del Corriere della Sera Inoltre collabora con il Dipartimento di Economia dell’Università di Padova tenendo dei seminari sulle dinamiche dei mercati finanziari e sulle prospettive economiche, oltre a promuovere l’educazione finanziaria e la gestione dell’investimento con riferimento al rischio e alla parte emotiva dell’operatività

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